Skip to content →

Yet Another Andrea Posts

Psicoterapia

Visto il periodino complicato, ho deciso di tornare a fare psicoterapia.

Dato che l’ultima esperienza mi ha insegnato che non sono bravo a cercare un terapista da solo, ho deciso di provare serenis.

Voglio lasciare qualche pensiero al volo per chi avesse intenzione di provare.

Il processo di iscrizione è stato molto intuitivo.
Ti danno una infarinata rispetto ai vari orientamenti terapeutici e fanno alcune domande per identificare un pool di professionisti tra cui scegliere, anche in base alle disponibilità orarie.

Non avevo mai fatto terapia online: non sapevo cosa aspettarmi visto che per me le call sono principalmente uno strumento di lavoro, e temevo che mi sarei sentito a disagio a iniziare così con una professionista mai vista prima dal vivo.

Ho pensato a dove fare la call, e alla fine ho optato per un posto che non vivo nella quotidianità, pensando che mi avrebbe aiutato a focalizzarmi senza “appigli”.

Ho deciso di sfruttare il giardino condominiale, e al netto di un paio di cani che volevano attenzione è stata una buona decisione

La cosa in cui ho messo più tempo ad abituarmi (e che a lavoro non mi pesa per una serie di ragioni) è che manca un vero “guardarsi negli occhi mentre si parla” perché la webcam non è mai in una posizione favorevole.

Nonostante questo (poi mi sono abituato a una certa) è stata una prima seduta che mi ha lasciato bene

Premesso che ho già fatto comunque altri percorsi negli anni, quindi non era del tutto una esperienza nuova, ma che il colloquio introduttivo è andato benone e mi ha convinto a continuare

detransitioning

Buongiorno , volevo solo mettere una postilla rispetto alla questione del detransitioning.

Su questo aspetto ci sono due considerazioni che, diciamo per sbadataggine, vengono omesse:

1) quando si citano gli studi (fatti bene) rispetto al detransitioning, ci si scorda sempre di citare i driver che spingono le persone a pentirsi della decisione. Spesso infatti sono questioni esterne , legate all’accettazione nella famiglia/ nella società e alla possibilità di autodeterminarsi banalmente ottenendo un lavoro dignitoso.

2) legato al punto precedente, in molti posti , (in Italia praticamente fino all’altro giorno, e solo grazie all’intervento del potere giudiziario), la riassegnazione chirurgica è un requisito indispensabile per poter ottenere i documenti con l’indicazione del genere corretto. E senza documenti l’autodeterminazione di una persona è quantomeno limitata, se non impossibile. Questa situazione da un certo numero di persone è vista come un ricatto di Stato e francamente non le si può biasimare.

Mi sembra importante specificare questa cosa perché tanti pregiudizi che si hanno sulle persone trans sono in realtà profezie che si auto avverano in una società in cui non godono di pari diritti.
(E i diritti che ottengono spesso sono frutto di lotte estenuanti, mediate poi dal cherry picking di persone Cis che spesso fanno le leggi muovendosi su basi ideologiche, anziché ascoltare le persone direttamente interessate)

In quanto ally ritengo che uno dei nostri compiti sia proprio richiamare che esiste una responsabilità sociale per questa situazione e non possiamo eliminarla dalla discussione.

Buona domenica / buona settimana
Andrea

La prima di febbraio

Viste le premesse, mi sa che sta settimana durerà più di gennaio!

Ma, contro ogni aspettativa, stasera me la sono cavata con soli 90 minuti di assemblea condominiale, contro le 4 ore abbondanti delle ultime volte

Letture

‘Tina 39 the riverstina di Matteo B. Bianchi

Cineserata

Blink twice – Zoe Kravitz